top of page



ESPOSIZIONE RespighIN
Galleria Musicale d'Arte Contemporanea
Auditorium Roffredo Caetani del Conservatorio di Latina
febbraio - marzo 2021
ARCO - Arti Contemporanee presenta la nuova esposizione alla Galleria Musicale d’Arte Contemporanea, presso l’Auditorium Roffredo Caetani del Conservatorio di Latina, organizzata da Mad - Museo d’Arte Diffusa in collaborazione con ARCO.
La mostra, pensata come itinerante per l’Italia, interrotta tuttavia dal COVID ma non dal flusso resiliente del contemporaneo, vede protagonisti Emanuela Del Vescovo e Claudia Chittano tra pittura e fotografia coi progetti “metamorfosi” e “migrazioni” e insieme a Garullo&Ottocento che, tra scultura e pittura, presentano “equilibrio e orizzonti”.
La collettiva eÌ€ a cura di Fabio D’Achille, Gianfranco Borrelli e Cristiano Becherucci.
CLAUDIA CHITTANO
Esplorare i confini del mondo, di un mondo psichico. L’occhio ne indaga le forme, lo sguardo, riesce a coglierne il più intimo. E lo sguardo dell’artista ci rimanda immagini che non vediamo, che troppo spesso non vogliamo vedere. Assumere l’altro come proprio punto di vista ci consente di superare confini e frontiere che sono dentro di noi, a volte talmente interiorizzate da sembrarci “innate”. Ed è questo il fulcro del progetto espositivo che coinvolge l’artista: lo si vede magistralmente espresso nelle fotografie della serie “Specchiandomi nel tuo sguardo mi riconosco”, un autoritratto in cui nell’abbattere i pregiudizi l’autrice si spinge fino alla totale identificazione con l’altro da sé. L’opera pensata e realizzata durante il lockdown, un periodo in cui confini e frontiere hanno scandito e limitato anche fisicamente la nostra vita, è il racconto di un viaggio personale che diventa simbolico e universale... e che l’artista ci invita ad intraprendere.

EMANUELA DEL VESCOVO
Le opere pittoriche proposte sono come liriche che hanno come scopo la celebrazione della natura incontaminata. Attraverso la METAMORFOSI l’uomo si fonde completamente con la natura sincronizzando i ritmi vitali e annullando la distinzione tra corpo e spirito. Il sentimento 'panico' attua un passaggio da uno stato umano a uno stato divino, cercando di riunire quello che la società massificata ha separato, l’essere vivente si ricongiunge a sé e al tutto.


GARULLO&OTTOCENTO
Siamo “condannati” a migrare. In senso fisico da un territorio all’altro. In senso biologico da un’età all’altra. Infine in senso psicologico da una stazione evolutiva all’altra della nostra vita. Siamo dunque migrantes che scrutano orizzonti. Ogni volta che parte della nostra esistenza migra, diventa un frammento che naviga, che galleggia, che fluttua nel mare nostrum e nei mari “altri”, aggrappato alla zattera del proprio mondo d’origine, del proprio mondo interiore... Siamo Migrantes, come gli uccelli che migrano verso il sud, come i popoli che migrano verso nuovi ORIZZONTI, migriamo verso l’altrove. Come l’Ulisse di Omero, o di Joyce”.
Due esili figure filiformi ed incerte scrutano orizzonti carichi di promesse e pericoli. Sono figure ridotte all’essenziale eppure cariche di forte espressività; in superficie hanno l’apparenza del bronzo eterno ma nella sostanza sono di fragile ceramica, metafora della nostra stessa essenza di umanità.


bottom of page